Dagli happy hour al femminile ai salotti televisivi. Da un mondo di donne protagoniste e sorelle, a un mondo di regole scritte da uomini.
Ieri sera ho partecipato a un aperitivo organizzato da PWA, Professional Women’s Association of Milan, gruppo internazionale di donne con storie professionali diverse. Lo scopo: fare network, scambiarsi idee e consigli. Migliorare la propria posizione e (perché no?) l’azienda in cui lavori.
Alcune osservazioni:
1) C’è un ricco buffet. Più che mangiare, però, si chiacchiera molto. Forse perché le donne amano parlare? Sì, ma anche perché si è lì per conoscersi, scambiare esperienze.
2) È un network molto vario: c’è la giovane manager bancaria; c’è Patrizia, infermiera olistica. C’è Maria Teresa che ha aperto uno Show Room a Milano con abiti (bellissimi) ideati da lei; c’è Alessandra, avvocato di un grande studio legale, itinerante tra il suo mare di Genova e Milano; ci sono Valentina e Maria Chiara ai vertici di un’azienda di automazione; e poi Romina del grande studio legale internazionale, Roberta che guida la comunicazione di una multinazionale… E potrei continuare.
3) Può sembrare forzato concentrare in due ore tante strette di mano, memorizzare nomi e volti. Però ho ricevuto molto, raccolto molti consigli. Anche per questo blog.
Poi, poi torno a casa.
La tv è accesa su Canale5: Jump – Stasera mi tuffo con Teo Mammuccari. Show divertente e demenziale. Ci sono, tra gli altri, Anna Falchi e Nadia Rinaldi alla prova nei tuffi. Corpi di donne, di body builder, di fisicati e morbidose, carne, emozioni, giudici che dicono “Te do’ otto p’err coraggio”.
Spengo la tv, mando a nanna mia figlia, poi riaccendo su La7: a Bersaglio Mobile l’ospite nel mirino è Luigi Bisignani. Si parla di Prima repubblica, Andreotti, Tangentopoli, suicidi eccellenti, trame Vaticane, cardinali maneggioni. Ospiti in studio: Bisignani, Marco Damilano dell’Espresso, Giuliano Ferrara, direttore del Foglio, Peter Gomez de Il Fatto, Paolo Madron direttore di Lettera 43 che ha scritto il libro-intervista a Bisignani L’uomo che sussurrava ai potenti (Chiarelettere). Mi incollo al video. Mentre rimbocco le coperte delle ragazze mi perdo la litigata del secolo tra Ferrara e Mentana. Il programma è interessante. Vado avanti. Finisco a letto tardissimo. Poi rifletto. Qui si racconta l’Italia delle porcherie, fatte principalmente da uomini. Ma perché a commentarle, a litigare e a fare domande ci sono soltanto uomini?
ABSTRACT: Yesterday I joined an interesting happy hour at Professional Women’s Association – Milan. A useful meeting of talented women, from nurses to Ceos. Then, I came home and watched italian tv. On Canale5: demential talent show Jump, with women humiliated. On La7: very interesting talk show Bersaglio Mobile with anchorman Enrico Mentana, special guest Luigi Bisignani (under “attack”), and very smart columnists. I counted six men. Only men: why?
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Penso e mi scontro con questa situazione quotidianamente. Il mondo comunicato e mostrato al mondo (un bel circolo vizioso) è degli uomini, narcisi e prepotenti detentori dei ruoli di potere.
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Vero. Infatti alla BBC hanno un programma pensato apposta per reclutare opinioniste donne, esperte di tanti argomenti: scienziate, poltiche, economiste, eccc… Anche moda ma #nonsolomoda
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Forse perché gli uomini hanno solo questo a cui pensare. Le donne, hanno ben altro
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@laura: Anche le donne pensano volentieri di politica, economia, futuro del paese, critica al passato. però certi messaggi non passano, soprattuto in tv. E non perché non ci siano donne capaci 😉 grazie La
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